Ma il Sinodo dei Giovani è servito a qualcosa?
In questi tempi di preparazione al Sinodo diocesano che partirà a Pentecoste 2022, un ritornello che a volte sentiamo rivolgerci è: “Ma il Sinodo dei Giovani a cosa è servito?”. Domanda retorica che spesso sottintende già un bilancio negativo. Depurata dal possibile sarcasmo, la domanda rimane lecita ma c’è il rischio che il pessimismo di fondo sui risultati getti un’ombra sinistra anche sul cammino del Sinodo diocesano che stiamo preparando come Chiesa di Padova.
Un Sinodo serve comunque. Al di là dei risultati a breve e o a medio termine, tutto quello che muove, i processi che si avviano, le domande che si accendono, la dinamica di ascolto dello Spirito sono tesori preziosi in ogni caso. Un Sinodo insegna uno stile di essere Chiesa, di dialogo, di discernimento comunitario. Che vale sempre e che sempre più dovrebbe entrare a far parte della vita ordinaria delle nostre comunità.
Ma per rispondere nello specifico alla domanda, il Sinodo dei Giovani che abbiamo vissuto tra il 2017 e il 2018 e che si è concluso con la Lettera dei Giovani alla Chiesa di Padova (che puoi leggere qui) ha regalato alla nostra Chiesa tanti frutti. Forse – colpa nostra – non li abbiamo mai messo adeguatamente in luce anche se più di qualcuno (e il Vescovo Claudio in primis) ci ha spesso sollecitato a raccontarli.
In questa grafica qui sotto puoi vederli raffigurati e navigando nel sito puoi approfondire ciascun elemento.
Diamo tutti il nostro contributo, fin da questa prima fase.
Buon “syn-odos”, allora. Cioè buon cammino, insieme!