Veglia dei Giovani
con il Vescovo Claudio

lunedì 29 novembre 2021 ore 20.30
nella Cattedrale (Duomo) di Padova

“Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!” (cfr. At 26,16)

Grazie a tutti voi che siete stati presenti, a chi ha seguito lo streaming, a chi si è impegnato per preparare e realizzare questa serata di preghiera insieme. Grazie. La Cattedrale si è accesa grazie a voi.
Per chi vuole recuperare qualche frammento o la Veglia intera, mettiamo a disposizione:

  1. Il libretto della Veglia 2021
  2. Gli interventi iniziali di Giorgio, don Federico, don Paolo
  3. Le foto della serata 
  4. Link alla diretta streaming (accessibile in LIS), ancora visualizzabile
  5. Qualche info in più sul Percorso Simbolo, raccontato durante la Veglia
  6. Il Messaggio scritto da Papa Francesco in occasione della 36ma Giornata Mondiale della Gioventù
  7. Trascrizione della riflessione del Vescovo Claudio (pdf) e qui sotto la versione in mp3
Interventi all’inizio della Veglia

Giorgio: Da un po’ di tempo stiamo lavorando su cosa vuol dire questo “alzati”. L’abbiamo sentito poco fa, nell’esperienza di san Paolo sulla via di Damasco. Ma per te che sei qui questa sera, cosa significa questo “alzati”?
Siamo partiti dal Sinodo dei Giovani, che ha creato parecchio movimento tra il 2016 e il 2018… e a qualcuno ha lasciato la sensazione che, in proporzione a quanto ha smosso, alla fine non ha prodotto nulla. O molto poco. Invece no, un rivolo di novità è venuto fuori dal Sinodo dei Giovani: il desiderio forte di provare a dare concretezza agli appelli, alle domande, alle richieste contenute nel documento finale, la Lettera dei giovani alla Chiesa di Padova.
Uno di questi gridi silenziosi lo vorremmo riprendere stasera così: “Aiutateci a credere”. Aiutateci a credere, aiutami a credere, dammi un motivo per continuare a credere, a starci… Forse è anche il tuo appello…
Aiutateci a scoprire quel regalo di cui la Chiesa continuamente parla, la buona notizia del Vangelo, ma che risuona poco nella nostra vita. Aiutateci ad accendere la fiamma che sappiamo sprigionare come giovani, anche col rischio di bruciare qualcosa, perché una vita tiepida alla fine è una vita spenta.
Questa è stata la nostra bussola in questi ultimi anni, la mia, sono Giorgio – collaboratore dell’Ufficio – di don Paolo, di don Federico, in sintonia con il Vescovo Claudio: abbiamo lavorato cercando di rispondere a questa provocazione, a questa domanda: Come può un giovane alzarsi, mettersi in viaggio e arrivare a un punto, ad un momento in cui può dire serenamente che “Sì, l’ho sperimentato e l’ho capito: la vita con il Signore è tutta un’altra cosa” “Sì, io credo” e lo dico con gioia, con entusiasmo, con convinzione, con l’energia dei vent’anni (poco più o poco meno).

Don Federico: Vi racconto qualcosa di questo percorso che abbiamo pensato in questi tre anni insieme al nostro Vescovo, a diversi tra voi, a molti preti, a giovani, adulti con cui ci siamo confrontati. Il percorso prevede una meta: il simbolo, cioè dire la tua personale professione di fede: “Sì, io credo e ti racconto cosa significa per me credere nel Dio di Gesù Cristo”. Questo è l’obiettivo della traversata che vorremmo proporti. A questo professione di fede arriverai dopo un percorso di un po’ di tempo (se servisse anche qualche anno), in cui avrai l’opportunità di riscoprire cosa significa per te, ora, credere in Gesù; cosa significa credere e scegliere di farlo insieme ad una comunità di giovani e adulti che come te stanno scommettendo sul Vangelo. Un giorno, davanti alle vostre comunità e magari anche qui durante una delle prossime Veglia dei Giovani immaginiamo che qualcuno di voi possa dire il suo: Sì, io credo.
Non da solo. In questo percorso, pensavamo che potresti essere accompagnato dai tuoi coetanei (con cui sentiamo importante vivere un’esperienza di vera fraternità) e dalla tua comunità di riferimento che ti metterà accanto tutto ciò che chiederai per essere aiutato a crescere nella tua fede personale e arrivare a professarla: un prete, degli amici un po’ più avanti nel loro cammino personale e con i quali ti potrai confrontare e fare dei passi insieme. Ma anche delle esperienze con delle tappe.
I dettagli facciamo fatica a riassumerteli in poche parole ma diciamo… non è forse anche quello che desideri tu una fede che davvero tocchi, coinvolga, trasformi, faccia fiorire la tua vita? Non è forse anche quello che desideri anche tu una fede che sappia rispondere alle domande – grosse – che porti dentro? Che possa aiutarti a vivere, ad amare, ad affrontare le sfide della tua vita di tutti i giorni? Non desideri anche tu sentire un Gesù vicino, riscoprire la bellezza di credere insieme ad altri? Ecco, questo è il Simbolo, le linee progettuali che abbiamo pensato per i giovani della nostra Diocesi. L’invito che Gesù ha rivolto a San Paolo ad alzarsi, questa sera raggiunge anche te attraverso questa proposta.

Don Paolo: Vi confessiamo la verità. Non è stato facile provare a realizzare tutto questo in questi ultimi due anni. Siamo partiti con tanto entusiasmo e già qualche difficoltà con una manciata di parrocchie, in via sperimentale, poi è arrivata la pandemia e bum: abbiamo incontrato smarrimento, fatica, l’urgenza di affrontare emergenze diverse dalla pastorale giovanile, in mezzo alle chiusure, alle riaperture, ai vuoti e alle defezioni, alla fatica e a tutto ciò che sapete bene. Eravamo pronti a salpare ed è arrivata la tempesta. Le manovre sono state più faticose del previsto. Eppure il viaggio che vogliamo innescare vale ogni goccia di sudore, ogni briciola di fatica, ogni grande o piccola delusione vissuta. Abbiamo deciso di consegnare a voi tutto questo stasera, dentro la Veglia dei Giovani, non semplicemente per informarvi ma per portarlo nella preghiera davanti al Signore. Per pregare Lui con forza perché possa aiutare la Chiesa di Padova intera, grazie a queste Linee Progettuali, grazie al Sinodo diocesano, grazie a voi, a insistere, a non arrendersi di fronte al grido silenzioso… “Aiutateci a credere”. Vogliamo pregare insieme oggi perché il Signore possa dare coraggio a chi intuisce che questa avventura può essere qualcosa di buono per la sua vita. Vogliamo pregare insieme oggi perché come Ufficio di Pastorale dei Giovani non abbiamo le risposte a tutte le questioni ma di una cosa siamo certi: un rapporto vivo col Signore è davvero il regalo più prezioso che come Chiesa possiamo augurare a te e a tutti i giovani come te. Con tutto questo nel cuore e per questo progetto, che ha bisogno davvero della preghiera dei giovani, ci prepariamo a invocare lo Spirito.