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In queste settimane, don Mirco, don Paolo e alcuni educatori dell’équipe Grestyle stanno girando per i Grest che si stanno svolgendo nelle nostre comunità. E molti animatori che hanno partecipato alla formazione di Mestrino e al Manfredini… ringraziano, orgogliosi di mostarci i frutti delle loro fatiche.

Sentiamo in particolare il racconto di Laura Lissandron, capo grest di Camin:
“Per me il mese di Giugno è sempre stato sinonimo di Grest. Quest’anno in particolare ho avuto la fortuna o sfortuna, di essere il cosiddetto “capo grest”: più responsabilità, più ‘mettersi in gioco’, ecc. I veri protagonisti del Grest sono ovviamente i bambini e alla fine solo loro che mi hanno sempre regalato le emozioni migliori. È proprio per quei bambini e per la soddisfazione che provo, ogni volta che vedo spuntare un sorriso sul loro volto, che rifarei tutto da capo. Il solo sapere di essere la causa di quel sorriso ripaga tutta la fatica che sta dietro alle ore e alle giornate passate in campo sportivo, ad organizzare ogni minima cosa, tra giochi, scenette, scenografie, squadre e tutto quello che ci va dietro, in modo che sia tutto perfetto per loro.

Ho sempre considerato il Grest, un’opportunità per potermi mettere in gioco, e soprattutto quest’anno ho accettato volentieri l’incarico assegnatomi, proprio perché avrei voluto vedere come avrei reagito ad una responsabilità così grande e se ne sarei stata capace. È stato dunque un modo per mettermi alla prova e anche per conoscere un po’ meglio me stessa e devo dire che sotto pressione do sempre il meglio di me.
Dunque è forse banale dire che questa esperienza, nel corso degli anni mi ha aiutata a crescere, prima di tutto infatti ho scoperto che stare con i bambini è una delle cose che amo di più fare, e per essere onesti non mi viene neanche troppo male. Poi ovviamente ho imparato a riflettere, a riflettere molto di più sulle mie azioni su quello che ho fatto o su quello che dovrò fare, sia per autovalutarmi e capire se potrò fare meglio, sia per essere previdente e non dovermi trovare poi a rimediare ad un errore.

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È logicamente molto importante il gruppo degli animatori, perché come si sa in squadra si lavora meglio, e all’interno di un Grest è fondamentale aiutarsi a vicenda, capire quando si ha bisogno l’uno dell’altro ed essere sempre disponibili a porgere una mano, un aiuto, cosicché possa crearsi all’interno di questa piccola realtà un gruppo affiatato e che si vuole bene, perché se si sta bene tra animatore si fanno stare bene anche i bambini.
Dopo quattro anni da animatrice concludo col dire che non vorrei mai smettere di fare ciò che ho fatto, che sia Grest che camposcuola, perché l’energia che sento dentro e che mi spinge a fare sempre tutto al meglio delle mie possibilità è qualcosa di indescrivibile.”